Guglielmo Marconi ascolterebbe un podcast?

In questi giorni ricorrono i 150 anni di Guglielmo Marconi, il genio delle telecomunicazioni capace di cambiare per sempre le abitudini quotidiane avviando una serie di evoluzioni in ambito comunicativo che ancora perdurano. Ma vagando per le strade di questa società in un presente che ci fornisce molte opportunità a livello di media, come reagirebbe quel visionario che ambiva a "salvare l'umanità" e a "riavvicinare i popoli del mondo?". A scrivervi è un ventiseienne fruitore di podcast, la radio del XXI secolo, ancora fiducioso di quel riavvicinamento dei popoli ipotizzato da Marconi. L'inventore italiano, il quale ambiva a riunire l'umanità intorno a un mezzo, in particolare la radio, fu uno dei primi a ipotizzare una società di massa dove un media dava la possibilità di aggregarsi a distanza e vivere una stessa esperienza di ascolto. Marconi non ci metterebbe molto a capire che la massa, oggi, non esiste più. I nuovi media danno la possibilità di fruire degli stessi in qualunque luogo e in qualunque momento, dando un senso di disgregamento per quella comunità da lui ipotizzata. Un primo spaesamento, tuttavia, fornirebbe al fisico la possibilità di riflettere circa l'evoluzione dei mezzi di comunicazione tanto a livello di esperienza in sé quanto come filo di continuità con quelle che erano le sue ambizioni. La fruizione personale dei media è un fattore inevitabilmente positivo: Marconi vedrebbe nella digitalizzazione il rafforzamento della sua ambizione di voler vincere lo spazio superando ogni limite e creando delle interconnessioni importanti tra la gente. Dunque, Marconi ascolterebbe un podcast? Si, con ogni probabilità. L'allontanamento dalla società di massa non preclude una comunità in cui la fruizione personale dei mezzi di comunicazione, pur essendo un'attività individualista, può favorire un insieme di valori volti alla costruzione di una società che ha il libero pensiero come uno dei muri portanti.